STOP AL DECRETO 133
Diamo spazio su queste pagine ad una iniziativa locale ma che ha una valenza di ordine generale: si tratta di una azione di protesta civile presso il cosiddetto Termovalorizzatore (sic) della città di Brescia, nato per bruciare rifiuti di un certo tipo e di una certa area e quantità ed ora ingrandito e cooptato per decreto nazionale a bruciare di tutto, proveniente dappertutto.
Il principio secondo il quale gli abitanti di un area che ha gestito virtuosamente a livello regionale o per lo meno con una certa efficienza il ciclo della raccolta rifiuti urbani debbano vedersi costretti a respirare inquinamento da polveri sottili di natura ed in quantità abnormi rispetto agli obiettivi dichiarati inizialmente dal progetto, è un tema su cui riflettere, e che non mancherà di far parlare di sé in misura crescente nel prossimo futuro.
Jervé
http://www.iconicon.it/blog/2014/10/stop-al-decreto-133/
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SABATO 11 Ottobre 2014 ore 10,30
BRESCIA – Piazzale Inceneritore A2A
Dopo la Diada milanese dell'11 settembre scorso, il Collettivo Avanti continua la propria attività sul territorio: è la volta di una manifestazione in quel di Brescia. L'occasione è il recente Decreto 133 del 2014, il cosiddetto "Sblocca Italia", che in realtà sblocca esclusivamente il neocentralismo sognato dal Presidente del Consiglio Renzi e dall'attuale classe dirigente italiana.
Con questo decreto, infatti, il Governo si attribuisce il potere di disporre liberamente degli inceneritori presenti in Lombardia: in poche parole, nei nostri termovalorizzatori saranno bruciati i rifiuti provenienti da quei territori irresponsabili e inefficienti, che non sono capaci di organizzare e gestire un proprio ciclo di smaltimento dell'immondizia. Il tutto in nome della "sicurezza nazionale"! Cose da Quarto Mondo, nel 2014! Si arriva così al paradosso per cui Roma obbliga la Lombardia a bruciare i rifiuti lazial-meridionali (in particolare di Roma e Napoli), nemmeno differenziati e quindi con possibili rischi tecnici, per giunta con spese a carico dei cittadini lombardi stessi.
Bisogna infatti considerare che, ad esempio, il livello di evasione sulla tassa rifiuti a Napoli è pari all'85%, mentre il livello degli sprechi, nelle municipalizzate che si occupano di smaltimento, a Roma, Palermo e nella stessa Napoli, è oltre ogni soglia contabile. Consideriamo poi che i buchi di bilancio lazial-meridionali, per la gestione del ciclo dei rifiuti, vengono regolarmente ripianati dallo stato italiano, in particolare grazie alle tasse lombarde (senza dimenticare quelle venete ed emiliane).
E così, alla fine di questo girotondo infernale di spazzatura, a rimetterci in aria pulita e in soldi saranno ancora la nostra Regione e le nostre tasche.
Ecco peraltro da dove nasce (fra le altre cose) il ben noto residuo fiscale che ci vede in testa alle Regioni più sfruttate d'Europa. Di fronte a tali imposizioni, che rendono molto chiaro il "valore" che lo Stato italiano attribuisce all'autogoverno lombardo, il Collettivo Avanti dice NO al Decreto 133 e invita i cittadini a partecipare ad una manifestazione di protesta, di fronte al termovalorizzatore bresciano, l'11 ottobre prossimo, alle ore 11:00. Con tante bandiere con la Rosa Camuna, ricorderemo a Roma che la Lombardia non è la "periferia dell'Impero". E mostreremo ai nostri concittadini che dobbiamo reagire e alzare la testa.
Così come lo Stato italiano non può imporre all'Austria o al Belgio di smaltire i rifiuti lazial-meridionali (anzi deve pagare profumatamente per poter eventualmente fruire di un tale servizio, dietro rigoroso permesso delle rispettive autorità), allo stesso modo vogliamo che questo accada anche con la nostra Lombardia. E la sola strada per far sì che ciò avvenga è la secessione della Regione Lombardia dallo stato italiano e la costruzione di una Repubblica Lombarda indipendente.
Diamo spazio su queste pagine ad una iniziativa locale ma che ha una valenza di ordine generale: si tratta di una azione di protesta civile presso il cosiddetto Termovalorizzatore (sic) della città di Brescia, nato per bruciare rifiuti di un certo tipo e di una certa area e quantità ed ora ingrandito e cooptato per decreto nazionale a bruciare di tutto, proveniente dappertutto.
Il principio secondo il quale gli abitanti di un area che ha gestito virtuosamente a livello regionale o per lo meno con una certa efficienza il ciclo della raccolta rifiuti urbani debbano vedersi costretti a respirare inquinamento da polveri sottili di natura ed in quantità abnormi rispetto agli obiettivi dichiarati inizialmente dal progetto, è un tema su cui riflettere, e che non mancherà di far parlare di sé in misura crescente nel prossimo futuro.
Jervé
http://www.iconicon.it/blog/2014/10/stop-al-decreto-133/
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SABATO 11 Ottobre 2014 ore 10,30
BRESCIA – Piazzale Inceneritore A2A
Dopo la Diada milanese dell'11 settembre scorso, il Collettivo Avanti continua la propria attività sul territorio: è la volta di una manifestazione in quel di Brescia. L'occasione è il recente Decreto 133 del 2014, il cosiddetto "Sblocca Italia", che in realtà sblocca esclusivamente il neocentralismo sognato dal Presidente del Consiglio Renzi e dall'attuale classe dirigente italiana.
Con questo decreto, infatti, il Governo si attribuisce il potere di disporre liberamente degli inceneritori presenti in Lombardia: in poche parole, nei nostri termovalorizzatori saranno bruciati i rifiuti provenienti da quei territori irresponsabili e inefficienti, che non sono capaci di organizzare e gestire un proprio ciclo di smaltimento dell'immondizia. Il tutto in nome della "sicurezza nazionale"! Cose da Quarto Mondo, nel 2014! Si arriva così al paradosso per cui Roma obbliga la Lombardia a bruciare i rifiuti lazial-meridionali (in particolare di Roma e Napoli), nemmeno differenziati e quindi con possibili rischi tecnici, per giunta con spese a carico dei cittadini lombardi stessi.
Bisogna infatti considerare che, ad esempio, il livello di evasione sulla tassa rifiuti a Napoli è pari all'85%, mentre il livello degli sprechi, nelle municipalizzate che si occupano di smaltimento, a Roma, Palermo e nella stessa Napoli, è oltre ogni soglia contabile. Consideriamo poi che i buchi di bilancio lazial-meridionali, per la gestione del ciclo dei rifiuti, vengono regolarmente ripianati dallo stato italiano, in particolare grazie alle tasse lombarde (senza dimenticare quelle venete ed emiliane).
E così, alla fine di questo girotondo infernale di spazzatura, a rimetterci in aria pulita e in soldi saranno ancora la nostra Regione e le nostre tasche.
Ecco peraltro da dove nasce (fra le altre cose) il ben noto residuo fiscale che ci vede in testa alle Regioni più sfruttate d'Europa. Di fronte a tali imposizioni, che rendono molto chiaro il "valore" che lo Stato italiano attribuisce all'autogoverno lombardo, il Collettivo Avanti dice NO al Decreto 133 e invita i cittadini a partecipare ad una manifestazione di protesta, di fronte al termovalorizzatore bresciano, l'11 ottobre prossimo, alle ore 11:00. Con tante bandiere con la Rosa Camuna, ricorderemo a Roma che la Lombardia non è la "periferia dell'Impero". E mostreremo ai nostri concittadini che dobbiamo reagire e alzare la testa.
Così come lo Stato italiano non può imporre all'Austria o al Belgio di smaltire i rifiuti lazial-meridionali (anzi deve pagare profumatamente per poter eventualmente fruire di un tale servizio, dietro rigoroso permesso delle rispettive autorità), allo stesso modo vogliamo che questo accada anche con la nostra Lombardia. E la sola strada per far sì che ciò avvenga è la secessione della Regione Lombardia dallo stato italiano e la costruzione di una Repubblica Lombarda indipendente.
SABATO 11 OTTOBRE, a BRESCIA, difendiamo insieme la nostra Regione! Avanti! NO al Decreto 133, SI' all'Autogoverno, Sì all'Indipendenza! -
Fonte:
http://www.lindipendenzanuova.com/collettivo-avanti-milano-11-ottobre-no-decreto-rifiuti-133
Per approfondire lo scenario in merito: